La caccia, 2008 – video, bianco e nero, 02′ 18″
[…] Riconsiderare l’emozione della vergogna significa avere un nuovo sguardo sulla propria individualità sondandone limiti e prospettive rispetto alla propria posizione nella società. Il nostro punto di partenza vuole essere il sentimento della fuga che si lega in modo duplice a questa emozione. Una volta smascherati infatti per le nostre particolarità, non possiamo far altro di riconoscerci in noi stessi. Facendo nostre le parole di Lévinas è possibile affermare che «ciò che appare nella vergogna è precisamente il fatto di essere incatenati a sé, l’impossibilità radicale di fuggire da se stessi». Allo stesso modo, come nel video La caccia, tentiamo di sfuggire da qualcosa che rimane sempre con noi: cacciatore e preda non sono mai distinguibili, come il nostro desiderio di essere diversi, ma anche conformati alle convenzioni sociali e morali e il nostro reale essere. […]
Serena Trinchero (dal testo critico della mostra La fuga non è la risposta – PRIVATE FLAT #7 – Firenze)